lunedì 3 settembre 2007

"Grande Sertao" di Joao Guimaraes Rosa


Visualizzazione ingrandita della mappa
Per questo libro credo che sarà impossibile riportare tutti i luoghi, anche perchè sono difficili da individuare.
Ad esempio, il protagonista racconta che a tredici anni circa è andato a vivere "in una bassa della Sirga, dall'altro lato, lì dove il Rio-de-Janeiro sbocca nel San Francisco".
Nella mappa si vede bene il San Francisco ma non c'è traccia del Rio-de-Janeiro.
Inoltre ci sono delle definizioni troppo "locali" per avere speranza di trovarle su una cartina.
In ogni caso riporterò almeno quei luoghi che si capiscono chiaramente.

Sin dalle prime pagine, viene presentato un albero come caratteristico di queste zone, una palma tipica e quasi simbolica: il buritì che cresce nelle rade zone in cui ci sono corsi d'acqua formando delle specie di oasi, chiamate vereda.



Inserisco anche uno slide-show di Flickr per la parola "sertao":


Created with Admarket's flickrSLiDR.

5 commenti:

Raquel Caldas ha detto...

Il sertão o i sertões perché ce ne sono molti in Brasile è difficile da spiegare. È essenzialmente una zona all'interno del paese con piccoli paesi, mai un grande centro. Quello di Guimarães si trova nel centro del Brasile: parte di Minas Gerais, nei confini con la Bahia e il Goias (tutti i tre sono stati, ossia, regioni per voi italiani). Il fiume De Janeiro esiste, ma è piccolino. Ti lascio un indirizzo con un dossier sul sertão di Rosa e anche con una cartina.
Complimenti per il blog!!
http://www.scielo.br/pdf/ea/v20n58/01.pdf

carla chi ha detto...

Grazie Raquel per il tuo commento che ci porta anche qualche informazione preziosa!
Avevo già letto del sertao in "Messe di sangue" di Jorge Amado, uno dei suoi libri più crudi e tristi.
Certo anche "Grande sertao" rispecchia da subito la durezza di quelle terre e dei suoi abitanti.
Non so se si tratti di due sertao diversi, mi ricordo però che Amado parlava di cangaseiros mentre Guimaraes Rosa li chiama jaguncos.
Grazie ancora
Carla

Raquel Caldas ha detto...

Il sertão di Jorge Amado è quello del nordest brasiliano. I cangaceiros e i jagunços erano molto simili, credo. Alla fine del secolo XIX c'rano uomini armati che facevano "giustizia" a modo loro e secondo le loro idee di giustizia. I cangaceiros erano girovaghi e avevano come capo uno di loro. I jagunços di solito erano fedeli ad un proprietario di terre. C'erano vere guerre tra polizia e cangaceiros e anche tra i diversi gruppi.
Il cangaceiro più famoso è stato Lampião.
--
La gente del sertão è di una resistenza impressionante. La terra non è tanto fertile come qui al sud, in certe zone quasi non piove, è quasi un deserto. Il latifondio è (era) una cosa comune, quindi in un certo senso, era (è) come vivere alcuni secoli indietro rispetto altre zone del paese. Sono di una ricchezza culturale incredibile perché sono un miscuglio di influenze europee e indigine.

carla chi ha detto...

Di sicuro un popolo che si sviluppa in una tale regione deve essere molto resistente.
Mi sembra di capire che in queste zone è arrivata poca Africa.
Finalmente sono riuscita anche a vedere il pdf (non so perchè non si apriva) e c'è una cartina con indicata tutta la zona interessata da questo romanzo ed anche le zone descritte in altri racconti!
E' segnato anche il Rio-de-Janeiro!
Grazie moltissime Raquel!

carla chi ha detto...

Di sicuro un popolo che si sviluppa in una tale regione deve essere molto resistente.
Mi sembra di capire che in queste zone è arrivata poca Africa.
Finalmente sono riuscita anche a vedere il pdf (non so perchè non si apriva) e c'è una cartina con indicata tutta la zona interessata da questo romanzo ed anche le zone descritte in altri racconti!
E' segnato anche il Rio-de-Janeiro!
Grazie moltissime Raquel!